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In February 2018, anticipating the US withdrawal from the JCPOA, Iran’s Supreme Leader Ayatollah Ali Khamenei declared a policy of “preferring East over West”, thus paving the way for deeper cooperation with Asian powers such as China, Russia, and India. Differently from the “Look East” policy promoted during the presidency of Ahmadinejad (2005-2013), the current Iranian strategy is not only functional to escape the US-led isolation, but it rather seems devoted to the consolidation of a block of power which can commit to security and economic schemes in alternative to the Western-dominated ones. This ISPI report aims to answer few crucial questions: Which are the major initiatives promoted within Iran’s “Look East 2.0” strategy? To what extent will Tehran succeed in creating a solid Eastern block? What will be the influence of the wider geopolitical context? And finally, what role is left for the EU?

Iran --- Foreign relations --- Politics and government --- República Islâmica do Irã --- Irã --- Persia --- Northern Tier --- Islamic Republic of Iran --- Jumhūrī-i Islāmī-i Īrān --- I-lang --- Paras-Iran --- Paras --- Persia-Iran --- I.R.A. --- Islamische Republik Iran --- Islamskai︠a︡ Respublika Iran --- I.R.I. --- IRI --- ايران --- جمهورى اسلامى ايران --- Êran --- Komarî Îslamî Êran

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The war in Ukraine has taken its toll on the stability of the Balkans by reshuffling regional geopolitics and reviving diplomatic competition between the West and Russia. Since the summer of 2022, growing tensions between Kosovo and Serbia have raised concerns about a possible Russian involvement and pushed the European Union to react promptly. By brokering a new normalisation agreement, the West seeks to prevent new hotbeds in Europe and push Russia one step back from the Balkans. Meanwhile, the Russian invasion of Ukraine has given new momentum to the integration process of candidate states, making EU membership a tangible goal rather than an unattainable dream.Will the EU be able to stabilise the Balkans? Will Russia continue to exert its influence in the region? Are Belgrade and Pristina on the eve of a new phase in the normalisation process?

Political stability --- Europe --- Foreign relations

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Sotto la spinta della retorica più aggressiva della nuova amministrazione degli Stati Uniti, il 2017 ha messo allo scoperto il peso sempre crescente che la tradizionale dinamica tra le grandi potenze sta riacquistando anche nel contesto internazionale del XXI secolo. Contrariamente alle previsioni e alle retoriche più ottimistiche del primo dopoguerra fredda, il “gioco tra grandi” ha riconquistato il centro della scena, spinto in parte dalla crescita e dalla rinnovata assertività di potenziali competitori globali degli Stati Uniti quali la Russia e la Cina, in parte dalla perdurante crisi del tessuto multilaterale della convivenza internazionale e, in parte ancora maggiore, dalla scomposizione del sistema regionale in arene sempre più autonome, all’interno delle quali cresce anche il peso delle rispettive grandi potenze locali. Il Rapporto ISPI 2018 si interroga su questo mutamento, controbilanciato solo in parte dalle buone notizie che, nel corso dell’ultimo anno, sono venute dall’economia internazionale. La prima parte del volume è dedicata al contesto globale, la seconda si domanda quale posto possa occupare l’Europa in un “mondo di grandi”, mentre la terza si rivolge come di consueto alla politica estera italiana.

International relations --- History.

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Sotto la spinta della retorica più aggressiva della nuova amministrazione degli Stati Uniti, il 2017 ha messo allo scoperto il peso sempre crescente che la tradizionale dinamica tra le grandi potenze sta riacquistando anche nel contesto internazionale del XXI secolo. Contrariamente alle previsioni e alle retoriche più ottimistiche del primo dopoguerra fredda, il “gioco tra grandi” ha riconquistato il centro della scena, spinto in parte dalla crescita e dalla rinnovata assertività di potenziali competitori globali degli Stati Uniti quali la Russia e la Cina, in parte dalla perdurante crisi del tessuto multilaterale della convivenza internazionale e, in parte ancora maggiore, dalla scomposizione del sistema regionale in arene sempre più autonome, all’interno delle quali cresce anche il peso delle rispettive grandi potenze locali. Il Rapporto ISPI 2018 si interroga su questo mutamento, controbilanciato solo in parte dalle buone notizie che, nel corso dell’ultimo anno, sono venute dall’economia internazionale. La prima parte del volume è dedicata al contesto globale, la seconda si domanda quale posto possa occupare l’Europa in un “mondo di grandi”, mentre la terza si rivolge come di consueto alla politica estera italiana.

International relations --- History.